Export italiano 2025: leva strategica per la competitività delle imprese
In un contesto economico globale segnato da instabilità geopolitica, transizione energetica e digitalizzazione accelerata, l’export italiano si conferma una delle leve più solide per sostenere la crescita e la competitività delle imprese.
Il 2025 ha già dato segnali incoraggianti nei primi mesi dell’anno: le esportazioni continuano a crescere, trainate da settori chiave e da una rinnovata capacità di adattamento delle aziende italiane.
Crescita costante, mercati in espansione
Secondo le ultime rilevazioni ISTAT, nei primi sette mesi del 2025 l’Italia ha esportato beni per oltre 384 miliardi di euro, registrando una crescita del +2,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo dato, seppur moderato, assume particolare rilevanza in un contesto europeo caratterizzato da stagnazione della domanda interna e tensioni commerciali.
I mercati extra-UE si confermano i più dinamici, con performance particolarmente positive verso:
- Svizzera: +18,4%
- Spagna: +12,0%
- Stati Uniti: +10,3%
- Francia: +6,7%
- Germania: +5,0%
Questi numeri testimoniano la capacità delle imprese italiane di diversificare i propri sbocchi commerciali, cogliendo opportunità anche in contesti complessi e altamente competitivi.
Agroalimentare: eccellenza e identità
Il settore agroalimentare si conferma tra i più performanti, con un valore complessivo dell’export che ha superato i 70,7 miliardi di euro tra giugno 2024 e maggio 2025. L’Italia si posiziona ai vertici mondiali per l’export di prodotti come:
- Pasta
- Pomodori trasformati
- Prosciutti e aceti
- Mele e vermouth
Questa crescita è il frutto di una filiera integrata, di investimenti in qualità, tracciabilità e sostenibilità, e di una forte identità territoriale che rappresenta un vantaggio competitivo sui mercati internazionali.
Industria e manifattura: resilienza e innovazione
Anche il comparto industriale mostra segnali di vitalità, grazie all’adozione di tecnologie 4.0 e alla spinta verso la transizione ecologica. I macchinari, i beni strumentali e i prodotti ad alto contenuto tecnologico continuano a rappresentare una quota significativa dell’export italiano, con una domanda crescente da parte di paesi in via di sviluppo e economie emergenti.
Le sfide da affrontare
Nonostante i segnali positivi, le imprese esportatrici devono confrontarsi con una serie di criticità:
- Barriere commerciali e dazi: le tensioni geopolitiche e le politiche protezionistiche di alcuni paesi complicano l’accesso ai mercati.
- Instabilità delle supply chain: persistono criticità logistiche, volatilità dei prezzi delle materie prime e difficoltà di approvvigionamento.
- Domanda debole nell’Eurozona: la stagnazione economica di alcuni partner europei impone una maggiore proiezione verso mercati extra-UE.
In questo scenario, la capacità di pianificare, finanziare e gestire l’internazionalizzazione diventa cruciale per il successo delle imprese.
La finanza d’impresa gioca un ruolo fondamentale nel sostenere l’export. Le aziende devono poter contare su strumenti efficaci per:
- Gestire il rischio di cambio e di credito
- Accedere a finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione
- Ottimizzare la liquidità attraverso soluzioni di factoring e supply chain finance
- Strutturare operazioni di export finance e project finance
In questo contesto, Italfinance si propone come partner strategico per accompagnare le imprese nel percorso di crescita internazionale, offrendo consulenza, soluzioni su misura e accesso a strumenti agevolativi come SACE e SIMEST.
L’export non è solo una leva commerciale, ma una strategia di posizionamento globale.
Le imprese italiane hanno dimostrato di saper competere con successo, ma per consolidare questa posizione è necessario investire in innovazione, sostenibilità e finanza strategica.