Factoring in Italia: previsioni per il 2026
Factoring in Italia: previsioni per il 2026
Il factoring continua a essere uno strumento chiave per le imprese italiane, soprattutto in un contesto economico che richiede flessibilità e gestione attenta del capitale circolante.
Ma cosa ci aspetta nel 2026? Le previsioni indicano uno scenario di consolidamento, con una crescita moderata e una forte spinta verso la digitalizzazione.
Un contesto economico in evoluzione
Il PIL italiano dovrebbe crescere dello 0,8%, mentre l’inflazione si stabilizza intorno all’1,4%. I tassi BCE restano stabili, creando condizioni favorevoli per il credito. In questo quadro, il factoring si conferma una soluzione strategica per le PMI, che rappresentano oltre il 60% delle imprese utilizzatrici.
Un elemento importante sarà l’impatto delle linee guida EBA sul default a 90 giorni: una misura che spinge le aziende a gestire in modo più efficiente i crediti, rendendo il factoring ancora più interessante.
Numeri e trend attesi
- Turnover complessivo: oltre 215 miliardi di euro, con una crescita stimata del +3,2% rispetto al 2025.
- Pro soluto: in aumento (+3,5%), grazie alla richiesta di trasferimento del rischio.
- Factoring internazionale: +3%, sostenuto dalle esportazioni e dalla ripresa delle supply chain globali.
- Supply Chain Finance: stabile, ma con potenziale di crescita grazie alla digitalizzazione.
Le leve della crescita
Il 2026 sarà l’anno della tecnologia: piattaforme fintech, API e persino soluzioni basate su AI per il credit scoring renderanno il factoring più veloce e accessibile.
Le PMI continueranno a ricorrere al factoring per ridurre il DSO (Days Sales Outstanding) e migliorare la liquidità. Sul fronte della Pubblica Amministrazione, i tempi di pagamento restano lunghi (oltre 120 giorni), ma le semplificazioni normative in arrivo potrebbero liberare risorse importanti.
Opportunità e sfide
Il factoring non è più solo una soluzione tattica: diventa parte integrante delle strategie finanziarie. Le opportunità riguardano l’integrazione con modelli di gestione del rischio, il supporto all’export e la personalizzazione delle soluzioni per le filiere produttive.
Le sfide? Volatilità macroeconomica, concorrenza fintech e pressione sui margini. Chi saprà innovare e offrire servizi digitali sarà in vantaggio.
Il factoring nel 2026 si conferma un pilastro per la resilienza finanziaria delle imprese italiane. Crescita moderata, tecnologia al centro e attenzione alle PMI: queste saranno le parole chiave.