La rivalutazione dei beni aziendali
3 marzo 2021
Ri-dare valore a ciò che si ha: rivalutando i beni d'impresa è possibile e per l'azienda che effettua l'operazione comporta anche una serie di vantaggi. Quali?
Entriamo nel dettaglio di una delle agevolazioni previste dalla nuova Legge di Bilancio.
La rivalutazione di un bene d'impresa consiste nell'individuare il valore corrente di mercato di un cespite acquistato in precedenza, con la possibilità di inserire la plusvalenza in ammortamento.
Es. Ho comprato 4 anni fa un macchinario per € 2 Mln, adesso ce l'ho a bilancio a € 400.000, mi viene rivalutato a € 1 Mln.
Possono accedere alla rivalutazione dei beni d'impresa:
- Società di capitali
- Società di persone
- Imprenditori individuali
- Enti non commerciali
che non adottano i principi contabili internazionali nella redazione del bilancio d'esercizio.
Possono essere oggetto della rivalutazione dei beni aziendali i beni d'impresa materiali (esclusi i “beni merce”) e immateriali:
- Fabbricati
- Impianti
- Macchinari
- Attrezzature
- Marchi
- Brevetti
- Partecipazioni in società controllate o collegate iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie.
Per essere ammissibili, i beni devono:
- figurare nel bilancio relativo all'esercizio in corso al 31 dicembre 2019
- essere rivalutati nel bilancio dell'esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019
I vantaggi derivanti dalla rivalutazione dei beni aziendali sono:
- Aumento del patrimonio netto, senza iniezione di nuovo capitale, con conseguente miglioramento degli indici di bilancio
Es. Il mio bene era nelle Immobilizzazioni Nette a € 400.000. Dopo la perizia, nelle Immobilizzazioni Nette il bene passa da € 400.000 a € 1 Mln di valore. Si crea quindi un aumento di € 600.000 dell'Attivo Patrimoniale, che deve essere ribilanciato (Attivo = Passivo). Nel Patrimonio Netto si aggiunge così una nuova Riserva di Rivalutazione da € 600.000.
-> Il maggior Patrimonio Netto migliora gli indici patrimoniali di bilancio
- Permette di beneficiare, nel periodo di ammortamento, di un abbattimento del reddito imponibile, determinando un minor carico fiscale pari al 27,9% del valore della rivalutazione netta, ossia della differenza tra il valore attuale di mercato rivalutato e il residuo contabile a bilancio
Es. Al momento dell'acquisto, avevo pagato il mio bene € 2 Mln, dopo 4 anni l'ho ammortizzato per € 1,6 Mln, quindi a bilancio con valore € 400.000. Lo faccio periziare e oggi vale € 1 Mln: ottengo così una plusvalenza di € 600.000, che è la mia rivalutazione netta.
-> Con lo sconto fiscale, nei 5 anni si risparmieranno imposte Ires e Irap sui nuovi costi fittizi di € 600.000 -> € 600.000 x (24%+3,9%) = € 167.400
- Minore plusvalenza in caso di cessione del bene dal quarto anno in avanti
Es. Al momento dell'acquisto, avevo pagato il bene € 2 Mln, da ammortizzare in 5 anni (quota di ammortamento annuale: € 400.000). Dopo 4 anni, il bene risulta ammortizzato per € 1,6 Mln, quindi a bilancio con valore € 400.000. Lo faccio periziare e oggi vale € 1 Mln: ottengo così una plusvalenza di € 600.000. Ho quindi € 1 Mln da riammortizzare in 5 anni (dei quali € 600.000 nuovi).
-> Aumentando il valore dell'ammortamento si ottiene una base imponibile ante imposte più bassa
Per usufruire della rivalutazione, è necessario pagare un'imposta sostitutiva di Ires e Irap pari al 3% della rivalutazione effettuata, da versarsi in 3 rate annuale di pari importo, la cui prima scadenza è al 30 giugno 2021.
Il riconoscimento della rivalutazione decorre dal periodo d'imposta successivo a quello in cui è stata effettuata; la rivalutazione può essere condotta distintamente per ciascun bene e deve essere annotata nel relativo inventario e nella nota integrativa.
Sei interessato a rivalutare tuoi beni d'impresa?
La nostra Divisione di Finanza Agevolata offre un servizio peritale per la determinazione del valore corrente del bene da rivalutare.
