PRO SOLUTO O SOLVENDO ?QUALI I VANTAGGI NEL MIO RATING?
FACTORING
Continua il trend di crescita del factoring!
Dopo la notevole crescita registrata negli ultimi anni, con un aumento del 9,53% registrato nel 2016 ed un aumento del 9,48% ottenuto nel 2017, il 2018 è destinato ad essere di nuovoun anno d’oro per il mercato del factoring in Italia che si attesta come quinto mercato al mondo. Negli ultimi 10 anni in Europa il factoring ha saputo dimostrare di essere in grado di supportare l’economia reale anche in presenza di cicli economici negativi. Nello stesso periodo in Italia il settore ha raddoppiato il turnover, mantenendo un basso livello di rischiosità e un adeguato livello di patrimonializzazione.
Il factoring si conferma uno strumento finanziario competitivo per le attività produttive, in particolare per le PMI che vengono sostenute con finanziamenti meno costosi e meno rischiosi rispetto alle altre forme di credito all’impresa, fattori che lasciano prevedere la prosecuzione della crescita.
Pro soluto o solvendo?
Nella formula del PRO SOLUTO tecnicamente non dovrebbe esserci alcun problema di ritorno del pagamento.Il cedente non deve rispondere dell’eventuale inadempienza (solvibilità) del debitore. Ma non sempre è così. Diventa necessario definire nel contratto le situazioni per le quali il FACTOR potrebbe non risponderne e rigirare alla tua impresa il mancato pagamento.
Un esempio: Se consegni merce difettosa decade proprio il negozio giuridico della trattativa e se il cliente non paga è un problema tuo che non copri certo factorizzando. In altri casi marginali (prezzo, tempi, difettosità minima) stabilisci da subito con il tuo FACTOR le regole (o scegli la società più indicata) per non trovarti a dover gestire brutte sorprese.
Il PRO SOLUTO con queste regole è certamente più costoso ma ha i suoi vantaggi. Se infatti come contratto risulta conforme alle regole IAS (regole internazionali che garantiscono una struttura dei bilanci estremamente chiara e trasparente) tutti i problemi legati al mancato pagamento e all’’anticipazione del credito restano in capo al FACTOR.
Inoltre nel PRO SOLUTO il FACTOR tende spesso ad avvalersi di un’ assicurazione sul credito ad ulteriore tutela. In questo caso, anche se l’operazione agli occhi dei meno attenti potrebbe risultare ancora più onerosa, le riflessioni importanti da fare sono le seguenti:
- La cessione PRO SOLUTO di un credito assicurato a fine anno ha enormi benefici sul bilancio di un’azienda cliente (se il tuo commercialista sa come gestirlo)
- Nulla è MAI più oneroso di un mancato pagamento o anche solo della gestione scomoda di un insoluto che drena liquidità e fa impazzire il tuo rating in banca.
Il credito PRO SOLUTO e ASSICURATO (serve una società di assicurazione che valuti e sia disposta ad assicurare il credito nei confronti della società di factoring) non solo può essere spostato da credito verso clienti a credito verso terzi ma a tutti gli effetti il credito pagato o anticipato può essere inserito sempre nell’attivo del bilancio tra le disponibilità liquide per il pari valore.
Credito verso clienti => Credito verso Terzi => Disponibilità liquide. Certo avere delle disponibilità liquide in bilancio rispetto a crediti verso clienti è un bel passaggio. Ma avere delle disponibilità liquidità sui conti nell’attivo da una parte e debiti nel passivo dall’altra non ha un vero e grande vantaggio per il tuo bilancio.
Anzi è un errore tenere sui conti del denaro a fine anno (anche se molti pensano non sia così). Semplicemente perchè gli indici di bilancio più importanti lavorano in questo caso sempre sul medesimo valore di totale attivo e totale passivo. Utilizzare invece queste disponibilità liquide a compensazione di altri debiti riduce il mio passivo e rende, per capire il senso, il mio bilancio dal punto di vista patrimoniale più “corto” attraverso queste compensazioni migliorandone l’aspetto.
VANTAGGI DI CONTO ECONOCOMICO NELL'UTILIZZO DEL FACTORING
La liquidità che ho acquisito mi ridurrà l’utilizzo del debito banche migliorando anche la mia centrale rischi e riducendo come conseguenza gli oneri finanziari che pago in conto economico. Ci sono molte aziende il cui rapporto Oneri finanziari su MOL è pari all’30%.
Significa che hanno un rating alto e che ben il 30% del loro margine finisce nelle casse delle banche. Una cifra se ci pensi pazzesca?!
Pago per dare il 30% del mio margine alle banche. L’altro 70% della torta mi resta come utile dopo aver pagato le tasse.
Però dato che vanno alle banche e “delle banche abbiamo bisogno” nessuno spesso ci pensa. Certo si lotta per non concedere uno sconto ad un cliente del 5%, (rischiando di perderlo), perchè i margini sono bassi ma invece che il 30% del nostro margine finisca alle banche, perché il nostro Rating non è buono, va bene.
Errore grave pensare che la banca di questo sia felice. Spesso chi paga care le banche ha un rating negativo, ma devo sapere che questi costi non sono ricavi per la banca ma spesso accantonamenti scomodi.
Questo significa che le commissioni rischiano di alzarsi ogni volta che la BCE comunica alla banca che gli accantonamenti non sono sufficienti per arrivare ad un punto di rottura oltre il quale l’azienda viene dalla banca stessa messa a rientro e costretta a chiudere conti e rapporto.
La liquidità che ho acquisito facendomi anticipare il credito dal FACTOR la posso anche usare per stralciare i debiti verso fornitori in cambio di uno “sconto” commerciale. Un fornitore disposto a prendere i soldi facendomi pagare meno e riducendo il suo credito verso le banche lo si trova sempre.
E questo sconto dove finisce? In conto economico come maggiore margine e, se calcolato con attenzione, ripaga ampiamente i costi del servizio di factoring.
Non perdere tempo!conttatta il nostro Responsabile Alessandro Tescari e per maggiori informazioni visita: factoring
